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domenica 29 maggio 2011

Immigrazione boliviana e co-sviluppo: il caso di Juntos por los Andes

Facolta: Scienze Nautiche
Corso: Scienze per la cooperazione allo sviluppo
Anteprima dell'appunto:


Riassunto Sintetico:
La mia analisi ha cercato di comprendere se e in che misura i progetti di co-sviluppo rafforzino il ruolo sociale e politico delle associazioni dei migranti in Italia. Nella mia ricerca sono partito da una esperienza concreta di un’ “associazione di associazioni” andine, “Juntos Por Los Andes” (JPLA). Questa associazione - attraverso il sostegno del CeSPI (Centro Studi di Politica Internazionale) e del SID (Society of International Development) - ha raccolto un fondo di solidarietà a favore di 4 progetti di cooperazione nei paesi andini (Perù, Bolivia, Ecuador, Colombia). Attraverso l’analisi di questa esperienza e del caso Zacatecas, ho cercato di comprendere quali siano i fattori di forza e di debolezza per cui i migranti diventano attori di sviluppo e in che modo questo nuovo ruolo conferisca alle associazioni coinvolte un maggiore potere politico e sociale. Per circoscrivere il terreno dell’ indagine, mi sono concentrato sulle associazioni facenti parte di JPLA presenti nella Regione Lombardia e in particolare localizzate a Bergamo. La provincia di Bergamo mi è parsa essere una caso di studio di estremo interesse vista la presenza della più grande comunità boliviana a livello nazionale (20.000 presenze, di cui ¾ illegali). E’ un contesto locale caratterizzato da un forte interesse per il tema cooperazione e migrazioni e la presenza di un ricco - anche se neonato e molte volte informale - tessuto associativo. L’associazionismo boliviano a Bergamo è un attore ancora molto fragile a causa di una storia di immigrazione recente, una competizione tra i diversi leader e sopratutto una grossa presenza di irregolari. Sull’onda dell’esperienza di JPLA, si stanno tuttavia sviluppando i primi tentativi, da parte delle diverse associazioni, di organizzarsi in una federazione per un impegno maggiore nel co-sviluppo.

Metodologia
La metodologia che ho usato ha voluto comprendere 3 livelli di analisi: micro, meso e macrosociologico. Il concetto di capitale sociale è centrale in questa ricerca che è stata svolta secondo metodi principalmente qualitativi e un’osservazione che mi ha reso parte attiva dei processi in costruzione. La partecipazione ai focus group del CeSPI, la collaborazione e condivisione di informazioni con ricercatori universitari, le interviste ai leader di associazioni, al console e ad altri attori locali, insieme alla partecipazione alle riunioni di JPLA, mi hanno permesso di approfondire la mia ricerca e lo studio della bibliografia con i dati da loro fornitemi in un processo di triangolazione delle fonti.

Principali risultati raggiunti

Riguardo al rapporto migrazione e sviluppo la letteratura ci mostra che non sempre i migranti sono attori dello sviluppo. In un clima di grande informalità e debolezza dell’associazionismo immigrato sono poche le possibilità che progetti di cooperazione avviati da questi creíno un vero processo di cosviluppo. Tuttavia, l’ attenzione che si sta creando verso i progetti di co-sviluppo implementati dalle associazioni degli immigrati può permettere di rafforzare le capacità contrattuali di queste con le istituzioni locali (amministrazioni pubbliche, banche,...), facendole diventare un soggetto politico di riferimento tra gli attori della cooperazione decentrata. Il co-sviluppo, oltre a favorire un’aumento dell’imprenditorialità transnazionale, è uno strumento di rafforzamento dei legami sociali transnazionali e promuove un’integrazione che non sia solo assimilazione.

Fonte: www.truedoc.it

sabato 28 maggio 2011

Perù, la diaspora di un popolo

Il 10% dei peruviani vive all’estero, il 74% sogna di andarci: è il frutto di un’economia che crea ricchezza senza distribuirla. Di Attilio Salviato

C’è un proverbio, in Perù, che recita “por mi mejoria, mi casa dejaria”. Tradotto significa pressappoco “per vivere meglio, sarei disposto anche a lasciare casa mia”. Non è solo un modo di dire. Quello peruviano è, storicamente, uno dei popoli più migranti del mondo. Di immigrati e di emigranti. Per secoli questo paese ha accolto milioni di persone in cerca di fortuna. Negli ultimi decenni, invece, la strada si è invertita: oggi sono i peruviani ad andarsene, a cercare fortuna nel mondo. Secondo le ultime stime, vivono all’estero 3,2 milioni di peruviani, l’11% della popolazione. Per capire questo fenomeno occorre, innanzitutto, guardare le statistiche. Che ci dicono che dal 2000 al 2009 sono emigrati ben 1,9 milioni di peruviani, pari al 60% dei flussi migratori degli ultimi ottant’anni. Un fenomeno dunque recente e sempre più massiccio: secondo un’indagine realizzata pochi anni fa, il 74% dei peruviani vorrebbe emigrare.

Perché così tanti peruviani abbandonano il loro paese? Guardando le serie storiche, balza agli occhi un dato apparentemente paradossale: l’aumento dei flussi è andato di pari passo con la crescita dell’economia. Negli anni Novanta, gli anni del presidente-dittatore Fujimori e dell’iperinflazione, emigrarono in media 50 mila peruviani all’anno. Negli anni della presidenza di Alan Garcia (2006-2010), gli anni del boom economico e del Pil che cresce al ritmo del 6% annuo, si è arrivati a oltre 300 mila nuovi migranti all’anno. Ma come, più si sta meglio, più la gente se ne va? Il problema è proprio questo. I peruviani non stanno meglio, anzi. Il Perù presenta uno dei più alti tassi al mondo di diseguaglianza interna, una spaccatura netta tra una piccola elite estremamente ricca e una massa popolare estremamente povera. La ricchezza negli ultimi anni è cresciuta, ma non è stata distribuita. Anzi, si è accumulata nella mani di pochi. La gente, di fronte a questa situazione, è stanca, disillusa, insoddisfatta.

Ma per capire davvero come funzionano le cose bisogna fare un passo indietro e notare come alla massiccia emigrazione verso l’estero corrispondono altrettanti massicci flussi migratori interni. Migliaia e migliaia di persone che ogni anno si spostano dalle regioni meno ospitali della Sierra e della Selva verso le grandi città della costa: la capitale Lima prima di tutto, ma anche la “nostra” Trujillo, capoluogo del nord del Perù.

È questo il primo passo, il passaggio necessario prima di spiccare il grande salto verso l’estero: dei peruviani che vivono in giro per il mondo, ben il 91% è partito dalle zone urbane. Dalla campagna non si va all’estero, prima si cerca fortuna in città. La diaspora peruviana nel mondo nasce, giorno dopo giorno, proprio dalle periferie delle grandi città, dalle desolate invasiones, i quartieri che nascono dal nulla, senza pianificazione, con l’occupazione abusiva di lotti di terreno da parte delle famiglie più povere. Una spirale che si autoalimenta di continuo. Nuove famiglie che arrivano dalle campagne. Altre che a poco a poco si stabilizzano. E altre, che persa ogni speranza anche in città, se ne vanno all’estero. Perché “por mi mejoria, mi casa dejaria”.
L'articolo completo nel prossimo numero del Girotondo.
Notizia del 25/05/2011

Milano. Concluso il convegno Impresa Italia - Marroco

Il seminario ha rappresentato un’occasione importante per conoscere a fondo le opportunità del progetto, che promuove la crescita sociale ed economica dei migranti marocchini residenti in Italia e del loro territorio di origine

 (mi-lorenteggio.com) Milano, 25 maggio 2011 - Imprenditori italiani e marocchini, istituti bancari, associazioni di categoria, enti e agenzie legate all’imprenditoria e all’internazionalizzazione e organizzazioni non governative si sono ritrovati ieri, lunedì 23 maggio 2011, a Palazzo Turati per valutare insieme nuovi percorsi di co-sviluppo tra la regione Lombardia e la regione Tadla Azilal in occasione del primo seminario organizzato dai partner di Impresa Italia-Marocco all’interno del progetto “In-formare: percorsi di co-sviluppo tra Italia e Marocco”.

Marco Accornero - Segretario Generale dell'Unione Artigiani della Provincia di Milano e di Monza e Brianza, ha aperto una giornata intensa di lavori che ha visto l’ampia partecipazione da parte di tutti gli attori coinvolti. Presenti anche il Console Generale del Regno del Marocco a Milano, Mohiedine El Kadiri Boutchich, l’onorevole Cristiana Muscardini, Vice Presidente della Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo e Eurodeputato, Saloua Harmaz del Ministero della Comunità Marocchina residente all’estero, l’Assessore all’industria della Provincia di Milano Paolo Giovanni Del Nero, Filippo Ciantia per Expo 2015, Stefano Azzali, Segretario generale della Camera Arbitrale di Milano e altri ospiti italiani e marocchini.

Il seminario ha rappresentato un’occasione importante per conoscere a fondo le opportunità del progetto, che promuove la crescita sociale ed economica dei migranti marocchini residenti in Italia e del loro territorio di origine. Durante la giornata gli imprenditori italiani e marocchini hanno potuto conoscere gli strumenti disponibili per i potenziali investimenti e la realizzazione di progetti imprenditoriali nella regione di Tadla Azilal, in un’ottica anche di costruzioni di partnership tra imprese per avviare attività produttive in Marocco.
Nel pomeriggio i tavoli settoriali hanno permesso ai partecipanti di approfondire da un lato il ruolo degli istituti bancari italiani e marocchini presenti in Italia nel processo di sviluppo imprenditoriale, dall’altro le opportunità offerte dalla regione e gli strumenti di IntEnt Maroc e del Ministero della Comunità Marocchina residente all’estero.
 “La fase di avvio di questo progetto innovativo, che oggi si è concretizzata con il seminario e i tavoli di lavoro, ha visto un confronto interessante tra i vari attori presenti” ha affermato Paolo Comoglio – direttore dell’organizzazione non governativa COSV, capofila del progetto. “Con questa iniziativa vogliamo sperimentare la realizzazione di un percorso comune mettendo insieme attori diversi, un esperimento metodologico per creare collaborazioni all’interno di un discorso ampio di co-sviluppo. Argomenti quali lo sviluppo economico, commercio internazionale, investimenti e partnership economiche non sono infatti una novita di per sé, ma lo diventano se nella loro natura imprenditoriale vengono apparentati al tema dello sviluppo sostenibile, coniugato attraverso interessi condivisi”.

Il prossimo appuntamento organizzato all’interno del progetto “In-formare: percorsi di co-sviluppo tra Italia e Marocco” sarà una sessione di due giorni di formazione aperta a tutti i potenziali investitoti ed imprenditori sull’orientamento all’imprenditorialità e le opportunità di business nella regione di Tadla Azilal. Gli incontri, previsti per i prossimi 9 e 10 giugno, si svolgeranno presso la Camera di Commercio di Milano a partecipazione gratuita. A breve verrà lanciata inoltre una raccolta di idee imprenditoriali per la selezione dei progetti migliori, che saranno inviati a partecipare ad una visita di fattibilità insieme agli esperti del Cri di Beni Mellal – in concomitanza con la missione imprenditoriale di PROMOS.

IMPRESA ITALIA-MAROCCO raggruppa i diversi partner del progetto “In-formare: percorsi di co-sviluppo tra Italia e Marocco”: l’organizzazione non governativa COSV , le associazioni MEDInaTERRANEA e Al Ouissal, il CRI (Centro Regionale per gli Investimenti di Tadla Azilal), il Ministero della comunità marocchina residente all’estero, l’Unione Artigiani della Provincia di Milano e Monza e Brianza , la Camera Arbitrale di Milano , l’associazione ISPRAMED e Promos - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano. Il sito www.impresaitaliamarocco.com seguirà l’evoluzione del progetto, aggiornando i contenuti sui prossimi eventi organizzati nell’ambito dell’iniziativa.
Fonte: MI-Lorenteggio
 

mercoledì 25 maggio 2011

Co-desarrollo: Rol importante de la inmigración

La inmigración es dinámica, activa; con sus propios actores en continuo movimiento de un lugar a otro, de un distrito, provincia, región a otra. Y en cada cambio de lugar, va dejando huellas de acciones de sus pasos; tradiciones culturales y el producto del trabajo convertido en  sosten, mantenimiento y desarrollo de la economia italiana. Va más allá. Mira el país de orígen y proyecta sus sueños, con pequeñas remesas y grandes esperanzas de contribuir con el bienestar familiar y paulatino progreso y desarrollo del país de procedencia. Todo esto es sólo un aspecto.


En  Milán existe otro aspecto importante que lo sostiene la Municipalidad de Milán, con finanziamientos a pequeños proyectos dirigidos particulamente a las asociaciones de inmigrantes, valorizando la capacidad de sus integrantes, de ser protagonistas de elaboración y ejecución de proyectos cofinaciados, de relacionarse entre sí y víncularse a organizaciones similares en el país de procedencia y al mismo tiempo lograr y mantener relaciones de partnerariato con Ongs italianas, de las cuales hay que aprender elaboración, gestión y ejecución de proyectos de cooperación Internacional. 

La Asociación Centro Socio Cultural Antonio Raimondi, ha participado activamente de una experiencia de inmigrantes y su contribución al desarrollo; entre Perú e Italia con el proyecto cofinanciado por la Municipalidad de Milán, denominado “Milano da la mano a la Esperanza”. En el Distrito de la Esperanza – Trujillo – Perú, con la Ong. APRONPE, se ha creado el Instituto Técnico del Norte Antonio Raimondi (ITNAR), con base de enseñanza de cursos de informática e Idioma y cultura Italiana. En Milán se ha organizado una Conferencia sobre co-desarrollo en los ambientes del Consulado General del Perú en Milán; otra conferencia ¿cómo trabajar en co-desarrollo en la Región de la Libertad - Perú?; un curso sobre ¿cómo elaborar proyectos de co-desarrollo? y diferentes muestras del quehacer del proyecto en las diferentes actividades que el Centro Raimondi realiza junto a otras asociaciones peruanas e Italianas.

Se ha obtenido una experiencia satisfactoria en la medida que permite visualizar un nuevo rol de la inmigración, del inmigrante como parte de organizaciones asociativas, de ser promotor de una propuesta escrita, sustentada con información del problema a resolver y con costos economicos detallados, que son necesarios para la ejecución del proyecto en un tiempo determinado con objetivos precisos de alcanzar. La ejecución entre dos países, el intercambio de información, de actividades, de nuevas relaciones económicas y socioculturales, a través de un diálogo intercultural es la propuesta alternativa llamada co-desarrollo.

martedì 24 maggio 2011

“Cucina e vinci” TIM propone un concorso etno-gastronomico online.

Fino al 31 luglio i clienti TIM stranieri possono partecipare inviando una ricetta tipica del Paese di provenienza. In palio 5 smartphone.


“Cucina e vinci” è il concorso che TIM, l’azienda di telefonia mobile, rivolge a tutti i suoi clienti stranieri.
Attivo dal 14 maggio, il concorso mette in gara i clienti che vogliono presentare una ricetta tipica del loro Paese di origine. In palio 5 smartphone Samsung Galaxy S!

Partecipare è semplicissimo: i partecipanti potranno caricare la ricetta del piatto tipico del loro Paese con una foto o realizzare un video (di 10 minuti al massimo) mentre preparano la ricetta ed inviarlo al sito www.volaacasa.tim.it attraverso l’indirizzo e-mail presente sul sito stesso.
Tutti i clienti TIM che accederanno al sito potranno votare qual è la loro ricetta preferita. “Cucina e Vinci” è un vero proprio concorso di cucina che durerà fino al 31 luglio.
Il Concorso è legato all’altra iniziativa “Vola a casa con TIM”, un concorso dedicato ai nuovi clienti TIM stranieri per vincere numerosi viaggi aerei a/r per tornare nella loro terra d’origine.
I video e le ricette ricevute verranno caricate sul sito e resi disponibili 24 ore su 24, fino al prossimo 31 luglio, ai voti e ai commenti da parte degli utenti. A fine concorso verrà comunicata la classifica definitiva.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it

mercoledì 4 maggio 2011

Como trabajar en codesarrollo en la región de la Libertad - Perú


Hemos tenido la participación de Federico Tenorio. Director General del Centro Ecuménico de Promoción y Acción Social Norte. CEDEPAS norte con sede en Trujillo - Perú. El sábado 30 de abril en el aula de la parroquia de San Pietro en la plaza Wagner de la ciudad de Milán. Quienes han participado han podido conocer desde muy cerca lo que la ONG. viene trabajando en la Región de la Libertad, Cajamarca, Piura y parte de algunos distritos de Lima. Experiencias de trabajo con los campesinos en la organización, orientación, educación y capacitación en cuanto se refiere a los cultivos de verduras y frutas, como también en la crianza de ovinos y vacunos y el momento actual del Perú con tendencia al desarrollo.
La organización de la conferencia ha sido programada por el CSC. Antonio Raimondi, dentro del programa del curso de como elaborar un proyecto de co-desarrollo que se viene desarrollando a cargo del Dr. Giacomo Leacci de la Cooperativa Social Zhubian. Asi como ver las posibilidades de un intercambio de actividades en miras a trabajar en proyectos de co-desarrollo entre el CSC. Antonio Raimondi en Milán - Italia y CEDEPAS norte en Trujillo - Perú.

Un pequeño paso por telecémaras de una parte del discurso de Federico Tenorio.

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