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domenica 22 gennaio 2012

Co-Sviluppo: migrazioni e comunità a confronto

Cosa significa Co-sviluppo? Quanto influiscono i processi migratori sul cambiamento delle comunità di partenza e di arrivo? Come può la finanza costituire uno strumento a servizio delle comunità? Quali sono le esperienze di maggiore successo nel nostro Paese?

Ne parliamo con Fondazione Solidarete
Venerdì 3 febbraio
dalle 10 alle 17.30
presso la sede di Banca Etica (viale Masini 4)
a Bologna.
Scarica il programma

giovedì 19 gennaio 2012

Progetto Su.Pa. - Programma tematico "Migrazione e Asilo"

Il progetto Su.Pa. "Successful paths, supporting human and economic capital of migrants" è un progetto cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del "Programma tematico di cooperazione con i Paesi terzi nelle aree della migrazione e dell'asilo".

Obiettivi

Il progetto si propone di sostenere i percorsi di “ritorno produttivo” dei migranti senegalesi nel proprio Paese di origine, in particolare nella Regione di Kaolack.
Il progetto s’inserisce infatti in una politica europea volta a promuovere:
  • il rapporto tra fenomeno migratorio e sviluppo;
  • la gestione efficace della mobilità internazionale del lavoro.
A tal fine Su. Pa. intende:
  • rafforzare la cooperazione istituzionale nel campo dell’immigrazione tra le Regioni di origine e di destinazione coinvolte nel progetto;
  • sradicare le difficoltà che presenta l’accesso al credito per i migranti;
  • promuovere percorsi innovativi per sostenere il ritorno del capitale umano ed economico in Senegal.
In particolare, il progetto mira a risolvere alcuni problemi specifici:
  • mancanza di politiche dirette al supporto del ritorno di capitale umano ed economico nel Senegal attraverso strumenti adeguati;
  • cooperazione istituzionale insoddisfacente fra Regioni di partenza e di arrivo dei migranti coinvolte nel progetto;
  • barriere all'autoimprenditorialità e alla cultura d'impresa, mancanza di riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite e, in alcuni casi, discriminazione da parte degli operatori economici;
  • mancanza di un adeguato partenariato pubblico-privato che raccolga i principali operatori, capace di generare condizioni ideali di supporto alle iniziative economiche dei migranti nei paesi di partenza;
  • difficoltà nell'accesso al credito, mancanza di fiducia nelle relazioni con il sistema bancario, mancanza delle garanzie creditizie necessarie alla partenza di nuove imprese;
  • spreco di risorse economiche nei Paesi di origine e di destinazione dovuto all'alto costo del servizio di trasferimento delle rimesse.

Partenariato

Lead partner: Regione del Veneto

Partner

Dotazione finanziaria:

Su. Pa. ha un budget complessivo di € 1.289.501,25.

Durata:

Il progetto ha una durata di 28 mesi e le sue attività si concluderanno nel giugno 2011.

Beneficiari:


Il principale gruppo di beneficiari è costituito dagli aspiranti imprenditori che fanno parte dalle comunità di migranti e dalle associazioni di migranti in Veneto, Marche e Francia, e dalle comunità in Senegal destinatarie delle rimesse.
Il progetto però porterà benefici all'intera comunità di migranti che vivono nei territori di arrivo delle rimesse, in particolar modo sotto l'aspetto della creazione di strumenti finanziari nuovi che mirano a diminuire i costi che gravano sul flusso delle rimesse dall'Italia al Senegal.
Il progetto è indirizzato anche alla comunità degli operatori finanziari che operano in Italia, Francia e nell'area dell'intervento in Senegal.

Struttura del progetto

Il progetto si articola in 5 WP:
  1. Direzione e monitoraggio del  progetto
  2. Definizione e implementazione del Fondo di Garanzia
  3. Supporto alle iniziative economiche di ritorno
  4. Creazione di strumenti finanziari innovativi per i migranti
  5. Disseminazione e comunicazione

Le attività si svolgono lungo due direttrici principali:
  • l’analisi delle condizioni economiche e la concreta realizzazione di strumenti finanziari che, meglio rispondendo alle esigenze dei migranti, aprano nuove prospettive di accesso al credito per questo gruppo di soggetti;
  • la creazione di condizioni favorevoli per il lancio di business start-up da parte dei potenziali beneficiari, attraverso l’apertura di “sportelli per il ritorno”.
La prima direttrice si snoda lungo le seguenti attività:
  • analisi del sistema micro- e macro-economico del Senegal;
  • analisi sui costi bancari delle rimesse;
  • progettazione e creazione di un “fondo di garanzia” partecipato da istituzioni pubbliche e private che sostenga l’accesso al credito dei migranti;
  • progettazione di prodotti finanziari innovativi rivolti ai migranti, intesi a favorire la “bancarizzazione” dei migranti;
  • studio di fattibilità per la creazione di un “conto bancario bilaterale” grazie alla collaborazione di istituti bancari presenti nelle regioni interessate.

La seconda direttrice implica un maggior coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e la realizzazione di attività volte a implementare i meccanismi posti in essere attraverso la prima direttrice:
  • la creazione di una Task Force per il ritorno economico a Kaolack, volta a promuovere ed implementare politiche efficienti di attrazione degli emigrati senegalesi;
  • l’apertura di 4 “sportelli per il ritorno”, uno in ciascuna regione coinvolta, presso i quali i migranti potranno ricevere assistenza tecnica al fine di presentare le proprie proposte imprenditoriali.

Sostenibilità del progetto


Su. Pa. intende raggiungere obiettivi ambiziosi che abbiano un impatto duraturo al di là della fine del progetto:
  • creare un percorso di ritorno nel paese d’origine d’immigrati senegalesi altamente qualificati;
  • favorire la nascita di business start-up nella Regione di Kaolack;
  • mettere in opera prodotti finanziari a favore dei migranti;
  • incrementare la consapevolezza/fiducia di coloro che decidono di investire nel proprio paese di origine;
  • creare una buona prassi di cooperazione transnazionale che coinvolge istituzioni pubbliche e istituti bancari. 
Eventi 2012

Una partership pubblico-privata a favore del cos-viluppo. RegioneVeneto.pdf 

©Regione del Veneto | Centralino: 041.279.21.11 - Posta Elettronica Certif

domenica 15 gennaio 2012

Co-sviluppo tra la regione Lombardia e la regione Tadla Azilal

Con il termine co-sviluppo intendiamo una forma di cooperazione in cui i cittadini emigrati in Italia diventano i principali attori per lo sviluppo dei propri paesi d'origine e soggetti attivi nel paese di accoglienza per promuovere l’integrazione.

Tradizionalmente, gli emigrati hanno sostenuto lo sviluppo delle loro comunità di origine in diverse forme, sia individualmente che collettivamente, principalmente tramite le rimesse, e meno frequentemente tramite il trasferimento di know how e l'avvio di nuove attività imprenditoriali in patria.

Lo status di cittadini transnazionali rende i migranti un ponte tra due culture, e capaci di comprendere le esigenze sia della comunità di provenienza che quella di accoglienza. Pertanto, la loro partecipazione a progetti che si occupano di immigrazione in relazione ai luoghi di origine degli immigrati, rende il lavoro più aderente alle esigenze e alle priorità dei beneficiari.

Da non sottovalutare il fatto che la promozione e non solo la partecipazione ai progetti di co-sviluppo facilita l'integrazione dei migranti nei paesi di accoglienza, perché ne diventano cittadini attivi e promotori di sviluppo economico e sociale.

Il Progetto “In-formare: percorsi di co-sviluppo tra Italia e Marocco", di cui questa pubblicazione è parte integrante si fonda esattamente su questo principio, perché vuole promuovere la figura e il ruolo del migrante come risorsa e opportunità.

L’aspetto innovativo del Progetto è la partecipazione attiva di attori italiani sia appartenenti al terzo settore che direttamente coinvolti nella promozione dello sviluppo socio-economico (Ong, imprenditori, istituzioni, Camera di Commercio, formatori, etc), interessati da un lato a sostenere lo sviluppo imprenditoriale lombardo ma nello stesso tempo consapevoli della necessità di intervenire al di là dei meri principi commerciali e di profitto. Su queste basi le controparti marocchine del Progetto hanno accettato con entusiasmo questa opportunità di nuova cooperazione e si sono impegnate direttamente nella realizzazione delle attività di formazione e seminari per imprenditori marocchini, sia potenziali che già operativi, ma desiderosi di contribuire attivamente allo sviluppo del proprio paese di origine e di investirvi concretamente il proprio denaro. Di fatto, le rimesse dirette ai familiari servono solo a tamponare situazioni economiche spesso al limite della soglia di povertà ma certamente non consentano di gettare le basi per uno sviluppo capace di beneficare le generazioni future. In questo senso un progetto imprenditoriale, soprattutto se accompagnato nelle sue fasi di fattibilità e start up può essere di stimolo al migrante perché può contribuire da un lato ad avere un progetto di vita e dall’altro anche a dare opportunità lavorative ai giovani, i soggetti che più spesso decidono di migrare.

Il Progetto “In-formare: percorsi di co-sviluppo tra Italia e Marocco", promosso e implementato da un network di istituzioni italiane e marocchine - e nello specifico da COSV (Ong italiana con sede a Milano), Al-Jarida (rivista italo-araba), Camera di Commercio di Milano (PROMOS, Agenzia speciale per l'internazionalizzazione d'impresa), ISPRAMED (Istituto per l'arbitrato e la conciliazione nel Mediterraneo), il Centro Regionale per gli Investimenti (CRI della regione Tadla Azilal), il Comune di Milano, il Ministero dei Marocchini Residenti all'Estero, l'Associazione marocchina Al-Ouissal, l'Unione Artigiani della provincia di Milano, Monza e Brianza - ha voluto rappresentare una sfida. Si è infatti deciso di superare il tradizionale modello di cooperazione allo sviluppo attraverso il coinvolgimento non solo di controparti locali ma delle comunità di migranti che vivono nel territorio lombardo. Si è quindi individuata una regione Marocchina, poco sviluppata e attraverso uno studio di fattibilità, attività di formazione e sensibilizzazione si è voluto promuovere le potenzialità del territorio tra i migranti marocchini che già avevano avviato un’attività imprenditoriale o interessati a realizzare investimenti nel Paese di origine. Dopo una selezione delle proposte il Progetto si è concluso con una missione a Tadla Azilal effetuata nel mese di settembre 2011.

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