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venerdì 25 ottobre 2013

"Donne e co-sviluppo"

Sabato al Centro Interculturale incontro promosso da Fondazioni4Africa e Ottobre Africano sulle storie di donne migranti.

10/10/2013
h.15.10
Il ruolo delle diaspore e delle donne migranti nello sviluppo del Paese d'origine e in quello d'accoglienza, l'esperienza dell'iniziativa Fondazioni4africa che da 5 anni sostiene interventi di co-sviluppo tra Italia e Senegal, la storia di due donne impegnate in progetti a sostegno delle loro comunitá in Burkina Faso e in Senegal e protagoniste di due documentari trasmessi da RAI Tre: questi i principali argomenti del dibattito previsto per Sabato 12 ottobre alle ore 16.00, presso il Centro Interculturale di Parma nell'ambito dell'iniziativa Ottobre Africano.
Durante il dibattito, che verrà coordinato da Davide Demichelis, giornalista e autore della trasmissione RADICI di RAI 3, si racconterà la storia di Coumba Diaw, senegalese e parmense al contempo, rientrata in Senegal e attualmente impegnata con l'associazione Stretta di Mano in numerose iniziative a favore delle donne e dei giovani di Dakar, Thiés e Kebemer, promosse da Fondazioni4africa in Senegal e quella di Fanta Tiemtoré, Presidente dell'Associazione Mirage Burkina, che sostiene un progetto di coltivazione del riso in Burkina Faso con tecniche e attrezzature alternative già sperimentate in Italia.
Il racconto di Coumba e di Fanta verrá arricchito dall'analisi sul fenomeno del cosviluppo presentata da Selenia Marabello, docente di Antropologia Culturale dell'Università di Modena. Alcune parti significative dei due documentari su Coumba e Fanta recentemente trasmessi all’interno del Programma RADICI su RAI 3 permetteranno di incontrare Coumba e Fanta all’opera nei loro progetti.
Il dibattito è promosso da Fondazioni4Africa e Ottobre Africano.

L’iniziativa Fondazioni4Africa vede impegnate insieme quattro tra le principali fondazioni italiane di origine bancaria Fondazione Cariparma, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Dal 2008 è stato avviato un lavoro di partnership economica e di progettazione partecipata nell’ambito della solidarietà internazionale, realizzato in stretta collaborazione con numerose organizzazioni non governative italiane e associazioni di migranti africani. Due interventi, in Nord Uganda e Senegal, finanziati con le risorse messe a disposizione dalle quattro Fondazioni di origine bancaria, alle quali da subito si è unita la Fondazione Umano Progresso e successivamente la Fondazione De Agostini, per un impegno complessivo, di circa 15 milioni di euro in cinque anni. Durante i 5 anni dell’iniziativa in Senegal, nell’ambito delle attività di promozione del cosviluppo, sono stati sostenuti interventi realizzati da 4 associazioni di migranti senegalesi nelle loro comunità di origine e otto associazioni della diaspora senegalese ( per circa 70 rappresentanti complessivi). hanno beneficiato di attività di formazione, assistenza tecnica e rafforzamento istituzionale in Italia e in Senegal. Tra il 2011 e il 2012 si è svolto a Parma il corso per operatori agroalimentare, sostenuto dalla Provincia di Parma e cofinanziato da Fondazioni4Africa, che ha permesso a 8 membri dell’Associazione dei Senegalesi di Parma, per la prima volta in Italia, di acquisire la specifica qualifica professionale, utilizzabile sia per percorsi lavorativi in Italia sia per avviare nuove attività imprenditoriali e di sviluppo comunitario nel Paese d’origine.

L’iniziativa Ottobre Africano giunge quest'anno alla sua undicesima edizione e si svolge dal 6 al 27 ottobre con un programma intitolato "Dall'Incontro la Cultura”.
Nato a Parma su iniziativa dell’Associazione di promozione sociale “Le Réseau”, creata per favorire la reciproca conoscenza, la collaborazione fra immigrati ed italiani e la convivenza fondata su rispetto, comunicazione e scambio culturale, Ottobre Africano é il festival delle culture e delle sinergie, itinerante e multidisciplinare e, quest'anno per la prima volta, si svolge oltre che a Parma, a Reggio Emilia, Milano e Roma.
L'edizione 2013, in completa assonanza con il dibattito sulla nuova legge sulla cittadinanza e le linee politiche del Ministro Cécile Kashetu Kyenge, che ha dato il patrocinio del Ministero all'iniziativa, mette l'accento sull'importanza dell'approccio culturale all'immigrazione. Tra gli obiettivi del Festival quello di creare una finestra spazio-temporale in cui dialogare attorno al co-sviluppo valorizzando la "risorsa immigrazione" e dare visibilità ai giovani e ai talenti artistici stranieri e appartenenti alle “seconde generazioni”.

giovedì 30 maggio 2013

Corso di formazione ASSOCIAZIONI DI IMMIGRATI PER IL CO-SVILUPPO

Il corso di formazione Associazioni Migranti per il Co-sviluppo, promosso dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) con il supporto della Cooperazione Italiana (Ministero Affari Esteri), si propone di sostenere le iniziative degli immigrati in Italia per lo sviluppo socio-economico dei loro paesi d'origine, attraverso attività formative specifiche per rappresentanti di comunità immigrate e reti associative intenzionati a promuovere dall'Italia progetti di co-sviluppo.


Il concetto di co-sviluppo si basa sulla convinzione che, grazie alle risorse e alle attività connesse ai movimenti migratori, sia possibile innescare e promuovere processi di miglioramento tanto delle comunità e dei territori di origine quanto di quelli di destinazione dei migranti. Il co-sviluppo ne sostiene e valorizza le competenze, le capacità e la mobilità in un processo dinamico, centrato sul valore della persona. Il co-sviluppo vede protagonisti gli immigrati e le loro comunità di riferimento, sia di residenza che di provenienza, secondo un approccio partecipativo. Idee e pratiche di cos-viluppo possono contribuire a formare una nuova politica per un mondo interdipendente più equo e giusto, più libero e sostenibile.

Destinatari
 

Al percorso formativo possono partecipare i membri delle associazioni di immigrati in Lombardia proveniente da paesi terzi, che siano attive e/o interessate ad operare nel ambito del cos-viluppo.

Obiettivi del Percorso Formativo
 
1. Rafforzamento delle associazioni di immigrati
Il corso è volto a migliorare le competenze organizzative delle associazioni, accrescere le loro capacità progettuali e contribuire ad un loro maggiore radicamento sul territorio.
2. Progettazione e sviluppo di attività di cooperazione internazionale
Il percorso formativo fornisce gli strumenti utili ad una corretta progettazione nell’ambito del cos-viluppo (quadro logico, albero dei problemi, identificazione indicatori, metodologie di valutazione).
3. Strumenti per la ricerca di partnership e finanziamenti per la cooperazione internazionale
Il corso fornisce riferimenti utili per la costruzione di partenariati e la mobilitazione di risorse
finanziarie da parte di soggetti publici e privati che sostengono progetti e iniziative di cooperazione internazionale.
4. Rafforzamento della collaborazione tra associazioni
Il corso favorisce e promuove il consolidamento dei rapporti e della collaborazione tra associazioni di immigrati (es. forum, network regionali o nazionali, mailing list, etc.).
 

Perché le associazioni di immigrati?
 
Le organizzazioni del cosiddetto terzo settore rappresentano in Italia un fenomeno dinamico e, soprattutto, molto importante per la qualità della vita sociale e relazionale dei cittadini. All’interno di questo ricco tessuto associativo, le associazioni create da immigrati contribuiscono attivamente al processo di inserimento e partecipazione nella società di accoglienza, sostenendo i nuovi arrivati e fornendo una rete di relazioni con le persone e le istituzioni fondamentale per l’integrazione.
Questo processo spesso si accompagna al mantenimento di forti legami con i paesi di origine, che a volte si traducono e concretizzano in attività di sostegno e cooperazione. Le attività di cos-viluppo degli immigrati, se attentamente progettate e realizzate, possono dare un forte contributo alla cooperazione internazionale, valorizzando i legami tra l’Italia e i diversi paesi di origine e quella conoscenza che gli immigrati contribuiscono ad alimentare.
L’attivismo degli immigrati ed il consistente numero di forme associative in Italia giustificano la scelta di offrire loro un percorso formativo utile a rafforzare e valorizzare la propensione
transnazionale delle associazioni di immigrati che hanno già avviato o intendono realizzare attività di cooperazione allo sviluppo.
 

Il corso potrà essere frequentato da un massimo di due rappresentanti per associazione.
 

Descrizione della formazione
 

La formazione prevede il trasferimento di conoscenze tecniche sia sul tema dell’associazionismo, che in materia di progettazione, realizzazione e gestione finanziaria dei progetti. L'approccio formativo garantirà un’interazione costante tra formatori e membri delle associazioni, e oltre alle lezioni frontali, favorirà momenti di scambio tra partecipanti e formatori, lasciando spazio a metodologie di apprendimento ed esercitazioni pratiche, basate sul learning by doing. Sarà inoltre promosso il coinvolgimento di esperti immigrati peers e di attori del territorio (come la Provincia di Milano) per favorire una migliore comprensione dei meccanismi di partnership con enti locali, importanti sia per rafforzare le associazioni di immigrati in Italia, sia per promuovere le attività di cooperazione con i territori di origine.

Per l’edizione 2013, il corso A.MI.CO sarà integrato da un’attività di bilancio di competenze per i partecipanti che intendono avvalersi di tale consulenza. Il bilancio di competenze è un percorso che permette di mettere a punto un progetto professionale attraverso l’analisi sistematica delle caratteristiche personali, con l’utilizzo di questionari e/o schede di autoanalisi.Ogni persona ha caratteristiche, conoscenze, attitudini, interessi e profili professionali. Ogni percorso professionale richiede delle capacità specifiche e risente del contesto nel quale viene svolto. Un bilancio di competenze nell’ambito del co-sviluppo si sviluppa attraverso un colloquio e un percorso breve di formazione sulle tecniche da utilizzare in ambito del co-sviluppo, volto a valorizzare il potenziale e le capacità personali e professionali di ognuno dei partecipanti, da trasferire nell’ambito delle proprie associazioni.

venerdì 26 aprile 2013

Educazione alla Cittadinanza Ambientale e Turismo Sostenibile


CORSO DI FORMAZIONE

Educazione alla Cittadinanza Ambientale e Turismo Sostenibile

Percorsi di Educazione Ambientale Informazione e Formazione

Il corso è promosso e realizzato dal CSC. Antonio Raimondi, in collaborazione con Cesvi e Aspem, con il contributo della Fondazione Cariplo  e sostegno del progetto di cos viluppo "Due Sponde".
 
L'attività formativa riguarderà la realizzazione a Junin (Perù) e a Milano (Italia) di un corso di educazione ambientale, con un particolare focus sui temi della sostenibilità ambientale e turistica.  
 
L’obiettivo del corso rivolto a giovani e persone adulte interessate è di stimolare un comportamento attivo nella protezione e salvaguardia dell’ambiente attraverso pratiche di vita sostenibili, che contribuiscano alla conservazione dell’ambiente naturale e all’aumento della qualità della vita. Ai partecipanti saranno sottoposti esempi concreti per permettere loro di confrontarsi in modo diretto con le problematiche e le soluzioni del contesto locale in cui vivono.

              Docenti
 
I formatori che terranno il corso sono dei professionisti del ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) che da tempo lavorano al coordinamento e alla realizzazione di progetti internazionale sul tema della conservazione del patrimonio naturale, la promozione di stili di vita e il turismo sostenibile.
Al termine del corso di formazione si terrà a Junìn e a Milano una conferenza a cui saranno chiamati a partecipare esponenti del mondo accademico e rappresentanti della società civile attivi nella difesa e conservazione dell’ambiente e nella promozione di pratiche sostenibili. Gli studenti potranno, quindi, confrontarsi con esperti del settore come ultimo momento formativo del corso. Al termine della conferenza gli studenti riceveranno l’attestato di frequenza al corso.

Durata e calendario
Il corso ha una durata di 23 ore, distribuite in 8 incontri che si terranno il sabato tra le 15.30 e le 18.30, presso il ISTITUTO SALESIANO S.AMBROGIO, Via Tonale 19. Bus 90, 91, 42, M3 Sondrio.

Destinatari
Giovani e persone peruviani  residenti a Milano

Attestato di partecipazione
Al completamento del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione e frequenza.

Costo
L’iscrizione è gratuita. Il corso è stato finanziato dal progetto “Due Sponde”

Modalità di Iscrizione
Gli interessati dovranno inviare, entro il 15 maggio 2013, la richiesta di partecipazione, indirizzando la scheda di iscrizione allegata a: centroraimondi@gmail.com

PROGRAMMA DEL CORSO
 
Le lezioni

1.      Sabato 18 maggio, ore 15.30-18.30

“I cambiamenti climatici”, a cura di Silvia Guerzoni di ICEI.


Contenuti:

v  Cos’è il cambiamento climatico?
v  Entità ed impatti / effetti dei cambiamenti climatici
v  Cause dei cambiamenti climatici
v  Dove sono le prove? Il quarto rapporto di valutazione dell’IPCC
v  Gli accordi internazionali e la risposta dell’Unione Europea
v  Strategie di mitigazione e adattamento
v  Cosa possiamo fare noi? 
 
Proiezione del video sugli effetti e le cause dei cambiamenti climatici


2.      Giovedì 23 maggio, ore 15.00-18.00, presso la sede del WWF: via P. Orseolo 12, Milano – MM2, fermata S. Agostino.


“Turismo, tutela della biodiversità e criteri di qualità per un turismo responsabile attento all’ambiente”, a cura di Roberto Furlani, Elisabetta Freuli, Debora Santucci di WWF.
La lezione si terrà all’interno del corso “TURISMORESPONSABILE, Che cosa è - Come si fa” a cura di WWF, ICEI e AITR.
 
3.      Sabato 25 maggio, ore 14.30 -17.30, presso la cascina del Parco Nord
 
“Biodiversità, i parchi italiani, le aree protette e il verde urbano”, a cura dell’Associazione Tetide.
 
Contenuti:

v  Natura e Biodiversità
v  Ecosistemi e biomi
v  Preservare la biodiversità. Definizione ed importanza della tutela ambientale.
v  Il sistema delle aree naturali protette: i parchi nazionali italiani, consistenza e caratterizzazione del patrimonio ambientale regionale. 
v  I parchi urbani a Milano
v  Rispettare l’ambiente ed educare alla conservazione e conoscenza del territorio locale.
v  Le specie arboree per imparare a conoscere gli ambienti naturali tipici del proprio paese. La conoscenza come strumento per consolidare l’appartenenza e la tutela dei propri luoghi, conoscere specie di alberi autoctoni per ricostruire l’aspetto naturale originario della zona.


Laboratorio produttivo:
 
* Laboratorio di biodiversità: orientarsi tra la biodiversità arborea


4.      Sabato 1 giugno, ore 14.30- 17.30, presso la cascina del Parco Nord

“Energia: fonti, consumo e risparmio energetico”, a cura dell’Associazione Tetide.

 
Contenuti:
 
v  Capire cos'è l'energia
v  Le risorse energetiche e le fonti rinnovabili
v  Legame energia/uomo/ambiente: consumo e risparmio energetico
v  Il galateo del buon cittadino

 
Laboratorio produttivo:

* Visita a due impianti di energia rinnovabile: la centrale fotovoltaica e l’impianto a cippato del Parco Nord. Dimostrazione di come funziona un pannello solare e un impianto di biomassa.

* Calcolo di quanta anidride carbonica si “risparmia” con il fotovoltaico.


5.      Sabato 8 giugno, ore 15.30-18.30

“Il settore turistico e gli impatti per l’ambiente, la società e l’economia delle località di accoglienza”, a cura di Alfredo Somoza di ICEI.

 
6.      Sabato 15 giugno, ore 15.30-18.30 
 
“Cittadinanza ambientale / stili di vita sostenibili: problematiche connesse alla produzione, smaltimento e gestione dei rifiuti; la risorsa acqua”, a cura di Silvia Guerzoni di ICEI.
 
Contenuti:

v  Concetto di rifiuto
v  Il Ciclo del rifiuto
v  Gli imballaggi
v  Metodi di smaltimento citare
v  La produzione dei rifiuti solidi urbani
v  I rifiuti e l’ambiente: quanto durano
v  Le 3 R (Ridurre, Riutilizzare e Riciclare)
v  La raccolta differenziata. Il rifiuto come risorsa energetica. La carta. La plastica. Il vetro. L’alluminio. Le pile. I farmaci. I rifiuti organici ed il compostaggio. Gli oli usati.
v  Consigli utili per non comprare rifiuti

v  Acqua e diritti umani
v  Accesso all’acqua
v  Qualità dell’acqua
v  Impronta idrica
v  Usi e consumi
v  Le buone regole quotidiane

Laboratorio produttivo:

* Analisi dell’acqua del nostro rubinetto

 
7.      Sabato 22 giugno, ore 15.30-18.30

“Milano Migranda – passeggiata andina”- esperienza di turismo responsabile a Milano, presso la Chiesa di San Crisostomo viale Cambini 10 (ingresso via Padova), a cura dell’agenzia di viaggi di turismo responsabile Mowgli e di ICEI.

 
Contenuti:
 
v Costruzione della passeggiata
v  Realizzazione della passeggiata accompagnata da una “guida migrante”


8.      Sabato 29 giugno, ore 15.30-17.30

“Ultima lezione di confronto e dibattito su uno dei temi trattati durante il corso”, a cura di ICEI.


INFORMAZIONI PER RAGGIUNGERE IL PARCO NORD DI MILANO:
 
Indirizzo:

Parco Nord Milano - via Clerici 150 - 20099 Sesto San Giovanni
tel 02241016.1 fax. 02241016.220
Come raggiungere la sede del Parco:
In auto: uscita Sesto S.G.-Cinisello B. A4 MI-VE, 2 km in direzione Milano, svolta a destra per Bresso-Parco Nord
In auto da Milano: viale Fulvio Testi in direzione Monza-Lecco, 1 km fuori dal Comune di Milano seguire indicazioni a sinistra per Bresso-Parco Nord
Con i mezzi pubblici:
-Da Mi C.le Autobus 723 per Monza - Fermata Centro Scolastico Parco Nord - poi scavalcare passerella ciclopedonale.
-MM3 ZARA poi cambiare con MM5 fino al capolinea BIGNAMI ed accedere a piedi al Parco. Oppure alla fermata M5 BIGNAMI prendere la metrotranvia 31 direzione Cinisello e scendere alla fermata successiva Parco Nord Torretta (limite tariffa urbana) o alla fermata Parco Nord Clerici (interurbana)
-MM1 SESTO RONDÒ poi autobus 708 per Bresso - Fermata Parco Nord.
 


 “Seminare idee, raccogliere cittadinanza”


 
 

 

giovedì 7 marzo 2013

Co-sviluppo e integrazione al 4° incontro del ciclo Percorsi di Cittadinanza

Lo scorso 8 febbraio si è tenuto, presso l’Urban Center, il quarto incontro del ciclo Percorsi di Cittadinanza della campagna Amitie. In quest’occasione abbiamo cercato di rispondere alle domande: Le migrazioni possono favorire maggiori possibilità di sviluppo sia nei paesi di accoglienza sia nei paesi di origine? L’integrazione nel paese di arrivo e l’impegno per lo sviluppo del paese di origine si rafforzano a vicenda?
Il tema del co-sviluppo e della sua relazione con i processi di integrazione e partecipazione alla vita pubblica dei migranti ha fornito un’importante occasione di confronto fra soggetti diversi come Enti Locali, ONG, Associazioni di migranti e ricercatori, impegnati a diversi livelli in progetti di cooperazione che coinvolgono i migranti.
Per co-sviluppo, infatti, ci si riferisce comunemente all’insieme delle politiche e delle pratiche che vedono la partecipazione dei migranti e delle loro comunità nell’implementazione di iniziative e progetti miranti a promuovere lo sviluppo economico e sociale sia nei loro paesi di origine, sia in quelli di destinazione, contribuendo quindi a sottolineare la fondamentale interdipendenza traterritori nei processi di sviluppo.
I lavori sono stati aperti da Bruno Riccio (Professore di Antropologia Culturale presso l’Università di Bologna) che ha introdotto il tema dell’incontro e il “nesso fra migrazioni e sviluppo”. Il possibile contributo dei migranti al miglioramento economico e sociale dei propri paesi di origine ha acquisito, negli ultimi quindici anni, una posizione centrale nella cooperazione internazionale. Talvolta esso ha assunto anche i tratti di un discorso dominante nelle politiche di cooperazione allo sviluppo, in sintonia con una retorica neoliberista che esalta la capacità individuale del “fare da sé” rispetto al ruolo delle istituzioni pubbliche nel promuovere lo sviluppo. Importante ricordare come le esperienze di co-sviluppo possano produrre anche effetti inattesi sia nei contesti di arrivo che in quelli di provenienza dei migranti, e quindi tutti i partecipanti sono stati invitati a riflettere su questo aspetto.

Eugenio Gentile (Ufficio di Piano del Comune di Bologna) ha presentato i dati più recenti sulla presenza di immigrati, che al 31.12.2011 ha raggiunto ben il 14,6% della popolazione del Comune di Bologna. Il territorio provinciale bolognese mostra anche un tessuto associativo molto sviluppato con 110 associazioni di immigrati e 43 associazioni per immigrati, di cui la maggior parte impegnate in attività rivolte alle esigenze dei migranti nel contesto di arrivo, ma alcune di esse si dedicano anche ad attività di cooperazione allo sviluppo nei paesi di origine.

Ilaria Cicione (COSPE), ha raccontato come nell’ambito del progetto CoMiDe – Intiative for Migration and Development, teso ad incentivare la formulazione di politiche migratorie e per lo sviluppo coerenti a livello nazionale e comunitario, siano stati organizzati vari incontri con Associazioni di migranti e ONG del territorio, finalizzati alla costruzione di una visione comune sul nesso migrazione e sviluppo e alla definizione di azioni congiunte di lobbying, sensibilizzazione, ecc. Da questo percorso è emersa la prioritaria questione del miglioramento delle condizioni di vita dei migranti nel contesto di arrivo, da intendersi anche come precondizione alla realizzazione di progetti di co-sviluppo. L’accento è stato posto anche sulla necessità di ripensare l’idea stessa di sviluppo alla base delle politiche di cooperazione.

Caterina Sarfatti (Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Milano) ha sottolineato come, in un contesto come quello milanese in cui la storica amministrazione di centrodestra non è mai stata sensibile ai temi legati all’immigrazione, il Bando per il co-sviluppo, promosso dal Comune di Milano a partire dal 2007, sia stato un fondamentale strumento di rafforzamento della cittadinanza attiva (se non formale, almeno praticata) dei migranti, che ha permesso loro di imparare a rapportarsi con gli Enti Locali e di acquisire vere e proprie competenze politiche.

Quest’esperienza è stata condivisa con altri Enti Locali nel Gruppo di Lavoro “Oltre le rimesse” al Forum Cooperazione 2012 che, purtroppo, non ha avuto seguito anche a causa del persistere di separazioni e contrasti fra le politiche sull’immigrazione e le politiche di cooperazione a livello nazionale e locale. La risoluzione di questo contrasto è quindi prioritaria perché se da una parte le politiche di co-sviluppo necessitano di una riforma della legge sulla cittadinanza, dall’altra le politiche per l’inclusione devono inevitabilmente considerare i contesti di origine dei migranti.

Rossana Preus (Dipartimento Cooperazione Internazionale, Regione Emilia-Romagna) ha ribadito l’importanza del ruolo che gli Enti Locali e regionali possono giocare nel favorire il co-sviluppo in un ottica intersettoriale con le politiche di inclusione dei migranti, anche nei paesi di origine. Gli Enti Locali, quindi, non devono essere solo semplici co-finanziatori dei progetti, ma devono definire le linee d’azione insieme ai soggetti della società civile e coordinare le attività spontanee delle Associazioni dei migranti attraverso lo strumento dei Tavoli Paese, che andrebbe ulteriormente potenziato, e favorendo la federazione di diverse associazioni, come mostra il caso della Rete FARE – Forum delle Associazioni Albanesi in Emilia Romagna.

Ad aprire la sessione dedicata alle testimonianze del mondo dell’associazionismo è stato Mohamed Rafia Boukhbiza (Associazione Sopra i Ponti) che ha sottolineato l’importanza che i progetti di co-sviluppo hanno avuto nell’innescare processi di cambiamento sociale nei villaggi marocchini, dove i rapporti di potere con le istituzioni locali sono stati in parte riformulati a favore del potenziamento della società civile.
Andrea Tolomelli (CEFA Onlus, partner di Sopra i Ponti) ha rimarcato l’importanza del costruire reti con altre associazioni partendo dalle pratiche, cercando in questo modo di riequilibrare meglio il rapporto con soggetti più strutturati e preparati come le ONG.
Ouissal Mejri (Associazione PONTES Italia) ha presentato assieme ad Alice Fanti (CEFA Onlus) l’esperienza dei progetti appena avviati in Tunisia rivolti principalmente ai migranti di ritorno. Se da una parte l’Associazione PONTES ha svolto un fondamentale ruolo di mediatrice con il contesto tunisino, specialmente nel delicato periodo post regime, dall’altra il CEFA ha aiutato la neonata PONTES a consolidarsi, anche per far fronte al boom di richieste di aiuto da parte dei migranti tunisini giunti in Italia dopo la caduta di Ben Ali.
Matilde Marchesini (Associazione MANI di Parma) ha descritto la collaborazione instaurata con la Comunità dei Senegalesi di Parma e Provincia, la quale ha svolto un’azione fondamentale per la creazione di un partenariato di diversi attori italiani e senegalesi impegnati in azioni di co-sviluppo.

La capacità propositiva e relazionale della Comunità Senegalese mostra come le associazioni di migranti possano essere non solo portatrici di bisogni, ma anche attori del cambiamento politico e sociale. Nel contesto di arrivo, infatti, i migranti hanno conquistato credibilità e spazi di azione anche sulle politiche sull’inclusione, mentre il ruolo centrale delle associazioni femminili nel contesto di origine ha prodotto una messa in discussione dei rapporti di potere interni alla comunità senegalese sia qui che là.

Il compito di trarre le conclusioni è stato assegnato a Petra Mezzetti, ricercatrice del CeSPI, un centro di ricerca indipendente che ha collaborato a diversi progetti di co-sviluppo in Lombardia. Sulla base dei casi osservati in questi anni, Petra Mezzetti ha rilevato come il principale effetto inatteso dei progetti di co-sviluppo sia stato quello di costituire un’opportunità di accesso alla sfera pubblica e quindi di partecipazione politica sia nel contesto di arrivo che in quello di origine. Naturalmente, questo processo è anche carico di criticità ed ambivalenze: ad esempio, le asimmetrie fra attori diversi, come Associazioni di migranti e ONG, esistono, ma le differenze andrebbero considerate come capacità complementari. Diversi casi hanno mostrato che la collaborazione per la realizzazione di iniziative di co-sviluppo ha portato le prime ad acquisire maggiori competenze organizzative e gestionali, mentre le seconde hanno reso più flessibili le loro modalità d’azione e hanno conquistato una maggiore visibilità prendendo posizione sulle questioni legate all’immigrazione nel contesto di arrivo.

Infine, un pensiero affettuoso va a Selenia Marabello, antropologa che avrebbe contribuito utilmente alla discussione con la sua analisi sui punti di forza, sulle criticità e i risultati inattesi del progetto Ghanacoop, ma che purtroppo, per motivi di salute, non ha potuto essere presente.
Elisa Nobler

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