Questo pomeriggio Confindustria Messina in collaborazione con Assafrica&Mediterraneo, presso la Camera di Commercio, sede dell’Associazione, ha organizzato un seminario dal titolo: “Mediterraneo. Dove?”.
L’Italia in relazione ai cambiamenti socio-economici che hanno investito paesi come la Tunisia, il Marocco, l’Algeria deve riformulare il suo ruolo e cercare di inserirsi autonomamente ed in posizione leader nelle nuove industrie del Mediterraneo.
Il nostro Paese deve, infatti, cogliere le opportunità economiche e di investimento rappresentate dalle generazioni sudmediterranee e puntare ad una cooperazione industriale. Paesi come l’Inghilterra e la Francia sono già presenti nelle nuove realtà africane e l’Italia rischia di rimanere indietro se non agirà da subito in tale direzione.
Le economie emergenti saranno le nuove protagoniste della crescita mondiale e i cambiamenti politici, sociali e culturali che hanno posto l’area mediterranea al centro dell’attenzione mediatica, concorrono a definirne il nuovo ruolo economico.
Ciò che bisogna fare è promuovere un Cosviluppo che parta dalla conoscenza dei mercati locali e arrivi a favorire non solo l’esportazione ma anche, e soprattutto, gli investimenti nelle nuove piccole e medie imprese.
Presente all’incontro Ivo Blandina, presidente di Confindustria Messina, che ha manifestato la sua posizione ottimista nei confronti di una possibile avanzata siciliana verso i nuovi soggetti economici africani.
Hanno relazionato: Pier Luigi d’Agata, Direttore di Assafrica&Mediterraneo, Hechmi Chatmen, delegato Fipa Tunisia, Gian Carlo Bertoni, responsabile marketing Simest, Giuseppe Grandi, responsabile Banca Intesa Sanpaolo e Francesco Stella, Mediocredito Italiano.
Questa “nuova era mediterranea” rappresenta per l’Italia un’occasione irripetibile, è stato affermato in conferenza, “la possibilità di un riposizionamento come leader del nostro Paese”.
Fonte: www.messinaweb.tv
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