Popular Posts

lunedì 4 febbraio 2013

Milano per la sicurezza alimentare. Contributi a favore della solidarietà e della cooperazione internazionale – anno 2012.

Assegnazione della somma di Euro 2.000.000,00.

Bando di contributo
Il Comune di Milano, in linea con la Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio e in coerenza con i temi di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta energia per la vita”, dal 2007 ad oggi ha incrementato il proprio impegno per le attività internazionali a favore del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti. Tale impegno si è concretizzato in: promozione dell’agricoltura urbana e peri-urbana; creazione di una rete di autorità e attori locali per la sicurezza alimentare e nutrizionale; promozione di iniziative cittadine per la giornata mondiale dell’alimentazione; realizzazione di 2 bandi pubblici di contributi a progetti di cooperazione internazionale sulla sicurezza alimentare promossi dai soggetti del territorio lombardo.

Attualmente il Comune di Milano – Settore Relazioni Internazionali sta elaborando per i prossimi anni una strategia generale di cooperazione territoriale basata su programmi pluriennali. La sicurezza alimentare si conferma quale uno degli assi tematici fondamentali, in cui far confluire anche le questioni legate alla difesa, incremento e valorizzazione della biodiversità.

A fronte di tali considerazioni e in prospettiva di Expo 2015, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 2755 del 28 dicembre 2012 sono stati destinati contributi per una somma di Euro 2.000.000,00, di cui Euro 395.000,00 messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale e Euro 1.605.000,00 messi a disposizione da un gruppo di istituzioni finanziarie e dalla Fondazione Cariplo, a sostegno di progetti presentati dalle istanze del territorio attive nel campo della cooperazione e della solidarietà internazionale ispirati ai seguenti temi generali:

- il diritto di ciascuno ad avere accesso a un’alimentazione sana, sicura, sufficiente e nutriente, per poter condurre una vita soddisfacente e attiva;
- Il diritto al cibo quale diritto umano fondamentale che riguarda la garanzia per tutte le persone delle condizioni e delle capacità di nutrirsi con dignità, ovvero: disponibilità di cibo, accesso fisico ed economico agli alimenti, qualità dell’alimentazione, stabilità del sistema alimentare;
- l’interdipendenza della sicurezza alimentare dal contesto ambientale, sociale, economico e politico, da affrontare attraverso un approccio multisettoriale, partecipativo ed integrato sia a livello tematico che a livello territoriale, a partire dalla dimensione locale;
- l’approccio agro-ecologico sul diritto al cibo presentato all’Assemblea Generale ONU del 20 dicembre 2010, che sottolinea il rapporto costitutivo tra alimentazione, agricoltura e territorio e che incoraggia la ricerca di un nuovo equilibrio tra sicurezza alimentare, agro biodiversità e cura del territorio attraverso la gestione responsabile, sostenibile ed equa dei beni comuni (terra, acqua, semi, risorse naturali, fonti energetiche).

Soggetti ammessi come capofila
Possono concorrere ai benefici i soggetti pubblici e privati senza finalità di lucro, indicata nello statuto, appartenenti alle seguenti categorie, anche in forma associata fra di loro: ONG, Fondazioni di cooperazione internazionale, Associazioni di volontariato internazionale, e Associazioni di secondo livello che raggruppano ONG, Fondazioni e Associazioni di volontariato internazionale.

Requisiti di ammissione dei soggetti proponenti
a) Avere sede legale e/o operativa in Lombardia, con comprovata attività nel territorio milanese/lombardo da almeno 2 anni;
b) svolgere, come da statuto, attività di cooperazione internazionale o/e educazione alla cittadinanza mondiale (ECM);
c) avere realizzato e concluso con successo, come capofila, almeno 2 progetti di cooperazione allo sviluppo /ECM sulla sicurezza alimentare negli ultimi 5 anni;
d) presentarsi in partenariato con attori di comprovata competenza ed esperienza sul tema della sicurezza alimentare (ivi inclusi università e centri di ricerca), sia italiani che dei Paesi d’intervento (per ECM è sufficiente un partenariato italiano);
e) possedere adeguata disponibilità di risorse, personale e assetto organizzativo;
f) presentare un bilancio annuale approvato.

Contenuti minimi di ammissione delle proposte/progetti

a) Ciascun soggetto proponente può presentare una sola proposta/un solo progetto come capofila.
b) Tali proposte/progetti dovranno prevedere interventi di sviluppo con effetti di medio-lungo periodo, con esclusione dal contributo di tutte quelle iniziative tese ad affrontare nell’immediatezza situazioni di emergenza o aventi come unica finalità lo studio e la ricerca.
c) Le proposte/progetti dovranno rientrare in una delle seguenti linee tematiche e rispondere ai relativi obiettivi:

1. Educazione alla cittadinanza mondiale sulla sicurezza alimentare, a partire dal territorio di Milano e Provincia (condizione necessaria ma non esclusiva, nel senso che le azioni dovranno essere realizzate a Milano e Provincia, senza per questo escludere altri territori regionali), con l’obiettivo di sensibilizzare e attivare la cittadinanza su problematiche globali quali ad esempio: la fame e la povertà, i temi della sicurezza
alimentare e nutrizionale a partire dal diritto al cibo, la crisi dei prezzi degli alimenti, il land grabbing, lo spreco, la protezione dell’ambiente, la tutela della salute, la salvaguardia della biodiversità e il consumo critico e responsabile. Il fine è favorire la condivisione e la diffusione delle informazioni promuovendo la partecipazione collettiva e l’adozione di stili di vita sostenibili e orientati a modelli di produzione, distribuzione e consumo più equi, che valorizzino il mercato e le risorse locali e che si basino sui principi del rispetto, della solidarietà e della responsabilità nei confronti del genere umano e del pianeta. Per avviare significativi cambiamenti culturali e comportamentali, è auspicabile che le azioni di educazione e di formazione abbiano un ruolo rilevante in ambito scolastico ma non solo, coinvolgendo il numero più ampio di attori del territorio sia nel partenariato che nei target di riferimento, in modo da favorire l’impegno della società civile.

2. Promozione della sicurezza alimentare in aree di marginalità urbana e peri-urbana nei Paesi Terzi, con l’obiettivo di fornire modelli/strategie/pratiche di fuoriuscita dallainsicurezza alimentare replicabili e sostenibili in altri contesti metropolitani e utili alla programmazione urbana di Milano, al fine di favorire legami e scambi anche istituzionali tra Milano e città metropolitane del Sud, in un’ottica di reciprocità. Tali interventi devono favorire e potenziare la realizzazione di strategie legate ai cicli agro-alimentari locali secondo un approccio di sistema che recuperi il rapporto tra città e campagna, promuovendo non solo la produzione e il consumo locale di cibo, ma la pianificazione dell’ambiente e del territorio con una attenzione alla tutela e alla valorizzazione dei beni comuni.

3. Empowerment degli enti locali nei Paesi Terzi sulla sicurezza alimentare con l’obiettivo di: rafforzare le istituzioni pubbliche locali nella loro capacità di gestione della sicurezza alimentare e nutrizionale attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione; responsabilizzare tali autorità per favorire la partecipazione/mobilitazione di tutti gli attori territoriali con un ruolo significativo nelle filiere locali. In quest’ottica, tutte le azioni volte ad esempio a supportare una corretta gestione dell’acqua e dei rifiuti, promuovere un’agricoltura sostenibile e tutelare la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, concorrono a garantire la coesione sociale e la sostenibilità nel tempo delle pratiche identificate localmente, attraverso opportuni meccanismi di istituzionalizzazione.

4. Valorizzazione della produzione locale nei Paesi Terzi nella filiera FOOD (agroalimentare, ittico, pastorale, etc.) con l’obiettivo di creare o rafforzare imprese/cooperative (locali o miste) nei paesi del Sud, promuovendo attività generatrici di reddito nella produzione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti. Il fine di queste attività è la promozione di un transfer tecnologico che coinvolga il tessuto produttivo italiano e/o il mondo della ricerca per l’individuazione e la produzione di beni intermedi che supportino produzioni di beni di consumo, o che sostengano la riscoperta/miglioramento di metodi di produzione tradizionali. Le attività di formazione e rafforzamento delle competenze e capacità nei Paesi Terzi non possono costituire la componente prioritaria del progetto (non devono superare il 25% del budget complessivo). Nella creazione di partenariati misti (ONG, imprese, controparti locali), il ruolo delle università e dei centri di ricerca può fornire un utile contributo all’individuazione e produzione delle tecnologie più adeguate.

d) prevedere interventi di cooperazione per i Paesi Terzi elencati nella lista 2012 formulata dal DAC - Development Assistance Committee, commissione dell' OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, rivolta allo studio delle tematiche e problematiche relative allo sviluppo;
e) avere durata biennale;
f) essere realizzato in collaborazione con soggetti locali istituzionali e non-profit e prevedere la cessione alle controparti locali di eventuali opere o beni acquisiti o realizzati in attuazione del progetto;
g) presentare, in relazione alle spese del progetto: un totale dei costi valorizzati non superiore al 10% del valore del progetto un totale delle spese generali che non deve essere superiore al 10% del costo complessivo del progetto
h) per le linee 2, 3 e 4 al punto c) dei contenuti, prevedere attività di ricaduta sulla cittadinanza milanese e lombarda in termini di informazione, visibilità e sensibilizzazione sulla cooperazione internazionale e sui temi della sicurezza alimentare.

Più informazione


0 commenti:

Posta un commento

Share

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More