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martedì 1 novembre 2011

Co-sviluppo

Per cosviluppo si intende comunemente l’insieme delle politiche e delle iniziative che vedono la partecipazione dei migranti e delle loro reti sociali dedicate allo sviluppo economico e sociale dei paesi di origine e di destinazione, e si basa sull’idea di un’interdipendenza tra territori nei processi di sviluppo. 
Secondo i membri di Eunomad, il co-sviluppo è un processo fondato sulla mobilità, sugli scambi, sulle migrazioni e dovrebbe rafforzare i legami tra i territori e le popolazioni. Il riconoscimento delle competenze dei migranti e delle migrazioni come una ricchezza è una condizione fondamentale per costruire uno sviluppo condiviso, sostenibile e interculturale.
Il cosviluppo è….
… il riconoscimento nella mobilità di una ricchezza per i territori, qui e lì
L’investimento dei migranti, individuale e/o collettivo, attraverso le loro reti e associazioni, ha permesso di migliorare in modo considerevole le condizioni di vita delle loro comunità rimaste nei paesi di origine. Essi sono divenuti attori importanti anche aldilà della ristretta cerchia familiare, agendo sulle realtà di interi territori e diventando interlocutori di primo piano per i poteri locali nel Sud.
La portata della loro mobilitazione si estende ugualmente nel territorio di residenza. Sempre più riconosciuti come degli attori imprescindibili dai diversi esperti europei della cooperazione internazionale, le loro iniziative ne fanno dei cittadini di uno spazio globale ma ancorato alle realtà locali. Ciò rende i migranti e le loro associazioni interlocutori affidabili ed efficaci nelle istante di concertazione, mediazione e costruzione di un vivere meglio e insieme in Europa.
…. un modo per riequilibrare il disequilibrio tra aree del mondo
Spostandosi da un paese all’altro, i migranti internazionali non prendono solamente parte alla realtà dei territori di arrivo, ma acquisiscono la capacità di essere presenti in una realtà multipla. Diventano così attori in una relazione Nord / Sud attualmente caratterizzata da profondi disequilibri, ma il loro intervento ha un potenziale di trasformazione di questa relazione tra paesi di arrivo e paesi di origine.
… un processo di lungo periodo
Il cosviluppo, così com’è inteso da Eunomad, si rivolge prioritariamente verso una prospettiva di lungo periodo destinata al miglioramento sostenibile delle condizioni di vita e della coesione sociale nei territori di origine e di insediamento.
…un imperativo di reciprocità
Il « co » di cosviluppo si riferisce alla necessità di un interesse condiviso e di una concreta reciprocità nell’elaborazione e nella messa in opera delle azioni di cui i migranti possono essere non solo operatori o beneficiari passivi, ma degli iniziatori, degli attori e dei partner.

Perché parlare di cosviluppo?
L’interesse dei membri nell’occuparsi di cosviluppo parte dalla constatazione che il dibattito riguardante le migrazioni e la loro interazione con lo sviluppo è troppo spesso orientato sull’idea che bisogna sostenere i migranti perché più sviluppo nei paesi di origine limiterebbe i flussi migratori.
A partire dall’osservazione e dalla condivisione delle pratiche in Italia e in Europa si è compreso che il percorso che porta alla realizzazione delle attività co-sviluppo più significative si basa su alcuni fattori: che esistano dei diritti di mobilità, regolati coerentemente ed umanamente che permettano ai soggetti coinvolti di spostarsi tra paesi di origine e di destinazione; che siano predisposte politiche per l’accoglienza e il riconoscimento dei diritti di cittadinanza (e/o di una “doppia” cittadinanza); che esistano politiche di sostegno alle azioni di co-sviluppo per lo stimolo alla nascita di partenariati territoriali. Se questi fattori descritti mancano, il processo che porta ad azioni di co-sviluppo rallenta o diventa più complesso e le potenzialità rimangono inespresse.
Se i presupposti descritti mancano, il processo che porta ad azioni di cosviluppo si rallenta o diventa più complesso. Come nel caso della rete europea, gli obiettivi di base che la piattaforma italiana si propone sono rafforzare le associazioni dei migranti e delle loro azioni, favorire lo scambio delle buone pratiche di cosviluppo, ricercare il confronto con le altre organizzazioni e le istituzioni, locali ed europee. Aldilà delle attività previste, comunque, la piattaforma ha stabilito di sostenerne anche altre se saranno coerenti con l’obiettivo di rendere concreti quei presupposti.
In conclusione, l’obiettivo è ribaltare l’approccio strumentale e repressivo relativo al legame tra le migrazioni e lo sviluppo evidenziandone le straordinarie opportunità per costruire una nuova idea di co-operazione che nasce dal Sud e vuole riportare al centro dell’attenzione il rapporto tra le comunità e il soddisfacimento dei loro bisogni.
 Fonte:
www.gaong.org/eunomad 

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