Per
cosviluppo si intende comunemente l’insieme delle politiche e delle
iniziative che vedono la partecipazione dei migranti e delle loro reti
sociali dedicate allo sviluppo economico e sociale dei paesi di origine e
di destinazione, e si basa sull’idea di un’interdipendenza tra
territori nei processi di sviluppo.
Secondo i membri di Eunomad,
il co-sviluppo è un processo fondato sulla mobilità, sugli scambi,
sulle migrazioni e dovrebbe rafforzare i legami tra i territori e le
popolazioni. Il riconoscimento delle competenze dei migranti e delle
migrazioni come una ricchezza è una condizione fondamentale per
costruire uno sviluppo condiviso, sostenibile e interculturale.
Il cosviluppo è….
… il riconoscimento nella mobilità di una ricchezza per i territori, qui e lì
L’investimento
dei migranti, individuale e/o collettivo, attraverso le loro reti e
associazioni, ha permesso di migliorare in modo considerevole le
condizioni di vita delle loro comunità rimaste nei paesi di origine.
Essi sono divenuti attori importanti anche aldilà della ristretta
cerchia familiare, agendo sulle realtà di interi territori e diventando
interlocutori di primo piano per i poteri locali nel Sud.
La portata
della loro mobilitazione si estende ugualmente nel territorio di
residenza. Sempre più riconosciuti come degli attori imprescindibili dai
diversi esperti europei della cooperazione internazionale, le loro
iniziative ne fanno dei cittadini di uno spazio globale ma ancorato alle
realtà locali. Ciò rende i migranti e le loro associazioni
interlocutori affidabili ed efficaci nelle istante di concertazione,
mediazione e costruzione di un vivere meglio e insieme in Europa.
…. un modo per riequilibrare il disequilibrio tra aree del mondo
Spostandosi da
un paese all’altro, i migranti internazionali non prendono solamente
parte alla realtà dei territori di arrivo, ma acquisiscono la capacità
di essere presenti in una realtà multipla. Diventano così attori in una
relazione Nord / Sud attualmente caratterizzata da profondi
disequilibri, ma il loro intervento ha un potenziale di trasformazione
di questa relazione tra paesi di arrivo e paesi di origine.
… un processo di lungo periodo
Il cosviluppo,
così com’è inteso da Eunomad, si rivolge prioritariamente verso una
prospettiva di lungo periodo destinata al miglioramento sostenibile
delle condizioni di vita e della coesione sociale nei territori di
origine e di insediamento.
…un imperativo di reciprocità
Il « co » di
cosviluppo si riferisce alla necessità di un interesse condiviso e di
una concreta reciprocità nell’elaborazione e nella messa in opera delle
azioni di cui i migranti possono essere non solo operatori o beneficiari
passivi, ma degli iniziatori, degli attori e dei partner.
Perché parlare di cosviluppo?
L’interesse
dei membri nell’occuparsi di cosviluppo parte dalla constatazione che il
dibattito riguardante le migrazioni e la loro interazione con lo
sviluppo è troppo spesso orientato sull’idea che bisogna sostenere i
migranti perché più sviluppo nei paesi di origine limiterebbe i flussi
migratori.
A partire
dall’osservazione e dalla condivisione delle pratiche in Italia e in
Europa si è compreso che il percorso che porta alla realizzazione delle
attività co-sviluppo più significative si basa su alcuni fattori: che
esistano dei diritti di mobilità, regolati coerentemente ed umanamente
che permettano ai soggetti coinvolti di spostarsi tra paesi di origine e
di destinazione; che siano predisposte politiche per l’accoglienza e il
riconoscimento dei diritti di cittadinanza (e/o di una “doppia”
cittadinanza); che esistano politiche di sostegno alle azioni di
co-sviluppo per lo stimolo alla nascita di partenariati territoriali. Se
questi fattori descritti mancano, il processo che porta ad azioni di
co-sviluppo rallenta o diventa più complesso e le potenzialità rimangono
inespresse.
Se i
presupposti descritti mancano, il processo che porta ad azioni di
cosviluppo si rallenta o diventa più complesso. Come nel caso della rete
europea, gli obiettivi di base che la piattaforma italiana si propone
sono rafforzare le associazioni dei migranti e delle loro azioni,
favorire lo scambio delle buone pratiche di cosviluppo, ricercare il
confronto con le altre organizzazioni e le istituzioni, locali ed
europee. Aldilà delle attività previste, comunque, la piattaforma ha
stabilito di sostenerne anche altre se saranno coerenti con l’obiettivo
di rendere concreti quei presupposti.
In
conclusione, l’obiettivo è ribaltare l’approccio strumentale e
repressivo relativo al legame tra le migrazioni e lo sviluppo
evidenziandone le straordinarie opportunità per costruire una nuova idea
di co-operazione che nasce dal Sud e vuole riportare al centro
dell’attenzione il rapporto tra le comunità e il soddisfacimento dei
loro bisogni.
Fonte:www.gaong.org/eunomad
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